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Vizzolo Predabissi/MI, Maione: 3 milioni per gestione ex discarica

vizzolo predabissi ex discarica

Entro fine 2024 messa in sicurezza permanente e fine della fase emergenziale

La Regione Lombardia ha stanziato, su iniziativa dell’assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, 3 milioni di euro per il mantenimento del livello di sicurezza della discarica cessata di cascina Montebuono a Vizzolo Predabissi (MI).

Fondi per gestione ex-discarica Vizzolo Predabissi, Maione: intervento prioritario

“I fondi – ha dichiarato Maione – saranno quindi destinati in parte corrente alla Città metropolitana di Milano. Saranno impiegati per la gestione post-operativa della ex discarica. Tale fase partirà dopo la conclusione prevista nel corso del 2024 della fase emergenziale e della messa in sicurezza permanente del sito, attuata dal Comune. Per tutto il percorso di risanamento ambientale la Regione Lombardia ha investito 10 milioni di euro in 8 anni. Era una richiesta forte del territorio. Per questo abbiamo inserito questo intervento tra le priorità”.

Il finanziamento

Il finanziamento di 3 milioni è ripartito su 5 anni ed è destinato alla Città Metropolitana di Milano. Queste risorse arrivano quindi dopo 8 anni di gestione emergenziale. Il Comune di Vizzolo Predabissi, infatti, è subentrato nel 2016 nella gestione delle criticità ambientali della discarica. I problemi erano conseguenti alle inadempienze del soggetto incaricato della gestione post-operativa. La Città Metropolitana è l’ente cui è attribuita la funzione amministrativa e la gestione post-operativa. Ha presentato istanza per il finanziamento delle attività previste per i prossimi 5 anni. Si tratta di azioni relative alla gestione degli impianti tecnologici, della copertura, delle utenze, al mantenimento dei presidi ambientali (relativi al biogas e al percolato) e dei monitoraggi ambientali.

Garantire risorse pubbliche

Il finanziamento per la messa in sicurezza dell’area è quindi partito dalla necessità di garantire con risorse pubbliche le attività di post-gestione della discarica cessata. A causa dell’incuria del gestore obbligato, infatti, la discarica si trovava in uno stato di abbandono e presentava gravi criticità ambientali e sanitarie, riscontrate da Città Metropolitana e Arpa Lombardia. Era stata riscontrata la fuoriuscita di percolato dal corpo rifiuti, con conseguente sversamento dello stesso nel fiume Lambro e sul suolo e con contaminazione delle acque sotterranee.

Attenzione alle esigenze del territorio

“Solo con una collaborazione istituzionale tra tutti gli enti e con un ascolto delle esigenze territoriali  – ha concluso Maione – si possono ottenere risultati concreti. L’obiettivo è, infatti, anche sanare criticità del passato. Erano previsti infatti iter burocratici lunghi e complicati”.

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