Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Comunità Montana della Valle Camonica e la Regione Lombardia hanno siglato un Accordo per attuare politiche integrate per la valorizzazione e gestione del sito, Patrimonio
Mondiale dell’Unesco, ‘Arte rupestre della Val Camonica’.
La gestione integrata degli interventi
L’obiettivo dell’accordo è quello di realizzare una gestione integrata degli interventi e un maggiore coordinamento tra gli enti, ottimizzando l’uso delle risorse.
L’atto prevede anche la costituzione di una segreteria tecnica (a costo zero) e la realizzazione di un programma comune di lavoro.
Ecco chi ha firmato l’atto
Hanno siglato il testo:
- Emanuela Daffra, direttore del Polo Museale della Sovrintendenza della Lombardia
- Giuseppe Stolfi, sovrintendente Belle Arti per le province di Bergamo e Brescia
- Stefano Bruno Galli, assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia e
- Attilio Cristini per la Comunità Montana di Valle Camonica.
Galli: valorizzeremo adeguatamente patrimonio storico
“Questo accordo – ha detto l’assessore Galli – ci consente di valorizzare adeguatamente l’immenso patrimonio rappresentato dal sito delle incisioni rupestri della Valle Camonica. Quaranta anni fa, il 26 ottobre 1979, il primo sito Unesco riconosciuto in Italia fu in Lombardia, in Val Camonica, appunto il sito delle incisioni rupestri. Lì riposa la Rosa camuna simbolo della Regione Lombardia. Questo è importante per l’identità culturale lombarda guardando verso il 2020, cinquantesimo anniversario della Regione Lombardia”.
Valorizzazione Val Camonica, apertura 5 sentieri
“Attraverso questo accordo di valorizzazione – ha evidenziato l’assessore – verranno aperti tutti i 5 sentieri che attraversano Naquane. In questo modo sarà possibile ammirare le incisioni nella loro totalità. A oggi infatti ne sono aperti solo 2.
Sarà dunque possibile osservare questo straordinario patrimonio che risale a 12.000 anni fa. Si tratta di un vero e proprio libro aperto sulla storia dell’uomo che esige dal punto di vista istituzionale un impegno particolare, finalizzato a una piena valorizzazione”.
Accordo replicabile in altri siti Unesco lombardi
“Se questo accordo funziona – ha concluso Galli – vogliamo estenderlo e applicarlo agli altri 9 siti Unesco. Dei 55 siti italiani, 12 sono il Lombardia, ma 2 appartengono al patrimonio immateriale. Ovviamente lo modificheremo e adatteremo alle singole esigenze territoriali”.
mac