“Giusto tenerne viva la memoria tra gli studenti della Statale”
Vaclav Havel, per lui un tributo che ne ha riconosciuto la levatura politica e culturale e la capacità di portare, con la sua attività di dissidente, la società cecoslovacca a una svolta democratica. Gli hanno reso omaggio oggi all’Università Statale di Milano, Regione Lombardia e il Consolato della Repubblica Ceca ricordando la ‘Rivoluzione di velluto‘ trent’anni dopo. Alla cerimonia, Regione Lombardia è stata rappresentata dall’assessore all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli e dal sottosegretario ai Rapporti con le delegazioni internazionali Alan Christian Rizzi.
Presenti anche il rettore della Statale, Elio Franzini; il console ceco a Milano Jirì Kudela; la vedova di Havel, Dagmar Havlova e la testimonial dell’iniziativa Alena Seredova.
‘Havel’s Place’
Nell’occasione, si è celebrata l’inaugurazione, nel Cortile della Legnaia della Statale, dell’installazione ‘Havel’s Place’ realizzata da Borek Šìpek. Si tratta di un’opera composta da due sedie e un tavolo di bronzo attraversato da un albero, ispirata alla necessità di costruire una civiltà fondata sul dialogo e sulla riflessione.
Ricordo in luogo animato dagli studenti
“A trent’anni dalla ‘Rivoluzione di velluto’ del 17 novembre 1989 – ha detto l’assessore all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli – a Regione Lombardia, e a me personalmente, interpellato a suo tempo dal console della Repubblica Ceca, è sembrato giusto coinvolgere il Magnifico Rettore dell’Università degli studi di Milano. Affinché Vaclav Havel venisse ricordato in un luogo di studio, frequentato dagli studenti”. “Perché – ha aggiunto – furono proprio gli studenti a innescare la ‘Rivoluzione di Velluto'”.
Una figura chiave
“Havel – ha sottolineato Galli – è stato una delle figure chiave della seconda metà del ‘900”. “Con le sue analisi in ordine al fenomeno totalitario – ha aggiunto – è andato oltre le acquisizioni scientifiche”.
Crollo di un sistema
“Dimostrando che – ha sottolineato -, senza avere come obiettivo la conquista del potere fine a se stessa, si possono innescare nel corpo sociale meccanismi di acculturazione politica. Che alla fine portano al crollo di un sistema politico”.
Campione di democrazia e libertà
“Vaclav Havel – ha sottolineato Galli – è una figura da rivalutare e da studiare”. “È stato – ha aggiunto – il simbolo di una stagione, quella del crollo del Muro di Berlino e del sistema politico totalitario nell’Europa centrorientale e ha rappresentato il primato della cultura sulla politica”. “È giusto – ha concluso – il ricordo in un luogo vissuto dagli studenti come l’Università. E ciò avviene con l’installazione dedicatagli”.
gus