L’assessore: zero euro nella bozza ‘Decreto Rilancio’, basta distinzioni nella scuola
L’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro della Regione Lombardia interviene sull’assenza di provvedimenti a favore delle scuole paritarie nel Decreto Rilancio. “L’ultima bozza del provvedimento – ha dichiarato l’assessore Melania Rizzoli – composta da circa 450 pagine, suddiviso in oltre 250 articoli e che prevede interventi per 55 miliardi di euro, stanzia una cifra davvero significativa per le scuole paritarie italiane: 0 euro”.
Le scuole pubbliche sono sia statali sia paritarie, la legge sulla parità ha 20 anni
“Politicamente – ha commentato l’assessore – non posso certo dirmi sorpresa. Da tempo sono note le idee del Ministro Azzolina. Circa due anni fa ebbe a ricordare nel corso di un’audizione al suo predecessore che era ‘Ministro dell’istruzione pubblica, non paritaria’. Dimostrò di non tenere in alcuna considerazione la Legge 62/2000 (‘Norme per la parità scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all’istruzione’). Legge di cui ricorre disgraziatamente proprio quest’anno il 20esimo anniversario. Ricordiamo all’onorevole Azzolina – ha proseguito la Rizzoli – che prestando giuramento da Ministro, ha assunto una carica che la impegna ad operare per il bene della scuola tutta, non solo di quella che preferisce. Che le piaccia o meno – ha proseguito l’assessore Rizzoli – il sistema nazionale d’istruzione, come stabilisce la Legge, ‘è costituito dalle scuole statali e dalle scuole paritarie private e degli enti locali’. È semplicemente inaccettabile la disparità di trattamento che emerge dal testo del Decreto Rilancio. Le risorse messe a disposizione della scuola sono esclusivamente stanziate a favore delle scuole statali”.
Appello al Governo: accesso fondi Decreto a tutte le scuole, paritarie comprese
“Forse il Governo non si è accorto che – conclude l’assessore Rizzoli – fuori dal suo Palazzo c’è un mondo che soffre. Che lotta per sopravvivere e che, garantendo nei fatti un pluralismo educativo a questo Paese, realizza più di quanto gli venga riconosciuto. Un bene per l’interna nazione. Queste scuole, da sempre, non chiedono l’elemosina ma il riconoscimento, anche economico, del valore educativo e sociale che esprimono. Confidiamo che possa prevalere il realismo e non l’ideologia. Proprio per questo motivo, ci appelliamo al Governo affinché venga garantito a tutte le scuole, statali e non, l’accesso ai fondi previsti nel decreto e che si trovino in tempi rapidissimi ulteriori strumenti di sostegno alle scuole paritarie e alle famiglie dei loro studenti”.
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