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L’Orchestra del Teatro alla Scala al carcere minorile ‘Cesare Beccaria’

scala beccaria

Assessore Caruso: cultura ha grande valore educativo, sia accessibile a tutti

Il teatro entra nel carcere minorile ‘Cesare Beccaria’ grazie all’orchestra del Teatro alla Scala di Milano che, nel pomeriggio, ha offerto ai giovani detenuti ‘Nureyev alla sbarra’. La performance, finanziata da Regione Lombardia e dedicata alla figura dell’étoile russo, ha offerto un’esperienza artistica di alto livello con un forte valore educativo. Ad assistere allo spettacolo anche l’assessore regionale alla Cultura, Francesca Caruso e l’assessore regionale alla Sicurezza e Protezione civile, Romano La Russa.

“Sono davvero orgogliosa di questo progetto – ha commentato l’assessore Caruso – e ritengo che, mai come in questo momento storico, sia importante portare cultura all’interno del Beccaria, anche alla luce delle recenti vicende di cronaca che hanno coinvolto la struttura. Lo spettacolo rappresenta per i giovani detenuti un’opportunità preziosa non solo per avvicinarsi alla musica, ma anche per riflettere su temi come la libertà e il riscatto. Sono convinta che l’educazione culturale sia un potente strumento di crescita personale e di recupero sociale. Iniziative come questa possono davvero contribuire a creare una nuova consapevolezza e offrire a questi ragazzi un’opportunità concreta di rinascita”.

Al ‘Beccaria’ l’Orchestra del Teatro alla Scala, lo spettacolo

Lo spettacolo, articolato in momenti recitati eseguiti dall’attore e conduttore Mario Acampa e dall’attrice Elisa Lombardi, è stato accompagnato dalle esibizioni dell’orchestra del Teatro alla Scala, composta da 19 musicisti tra ottoni e percussioni. Il programma musicale ha visto l’esecuzione della Suite da Romeo e Giulietta di Sergej Prokof’ev e della Suite da Lo schiaccianoci di Pëtr Il’ič Čajkovskij, arricchito dalle illustrazioni di Gabriele Pino, creando un’esperienza immersiva tra musica e recitazione.

“La musica – ha aggiunto l’assessore Caruso – permette a ciascuno di trovare la propria autenticità. Non cancella gli errori del passato, ma aiuta a comprenderli. Perciò questo progetto si inserisce perfettamente in un percorso più ampio promosso fin dall’inizio del mio mandato: portare la cultura fuori dai suoi contesti tradizionali. Ringrazio, quindi, il Teatro alla Scala per aver organizzato questo evento e per aver portato un’opera di così alto valore culturale all’interno di queste mura. Una cultura accessibile a tutti: è questa la sfida che ci poniamo”.

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