Il San Gerardo di Monza ha dimostrato la possibilità di trattare i pazienti con tumore alla prostata con radiochirurgia in una singola applicazione, anziché con un lungo ciclo di radioterapia. Lo dimostra lo studio ABRUPT (Ablative Radiotherapy for Unfavorable Prostate Tumors), pubblicato su Science Direct, la più importante rivista mondiale di radioterapia.
Attraverso una sonda alloggiata all’interno di un catetere vescicale che funziona come un sistema GPS (Global Positioning System), si localizza in tempo reale il bersaglio durante il trattamento e si somministra una dose ultra-selettiva. Si minimizza, quindi, l’irraggiamento degli organi sani circostanti e, di conseguenza, il rischio di effetti collaterali.
La sonda, una volta terminato il trattamento viene rimossa completamente. L’elevata precisione garantita da questo sistema consente di concentrare il ciclo di radioterapia in una singola, unica, applicazione. Al contrario di quanto avviene normalmente, con piccole dosi ogni giorno per evitare di danneggiare gli organi sani.
I pazienti che possono beneficiare di questa strategia innovativa sono quelli affetti da carcinoma della prostata localizzato a rischio intermedio sfavorevole ed alto. Soggetti candidati a un trattamento di combinazione radio-ormonoterapico in alternativa all’intervento chirurgico di prostatectomia radicale.
Questo trattamento ha potenziali notevoli vantaggi sia per pazienti e caregivers sia per i centri di radioterapia. Infatti sono in grado di scaricare più rapidamente le liste di attesa e garantiscono una più tempestiva presa in carico di tutti i pazienti che necessitano di radioterapia.