“Pensiamo che il servizio da asporto per i ristoratori si possa organizzare. Dire no a tutta la ristorazione potrebbe voler dire penalizzare persone che, invece, si vogliono organizzare per il dopo coronavirus e hanno anche necessità di riprendere le loro attività in condizioni di sicurezza”. Così l’assessore regionale agli Enti locali, Montagna e Piccoli comuni, Massimo Sertori, intervenuto in diretta sulla pagina Facebook di Lombardia Notizie Online. Ribadendo quanto già dichiarato dal presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.
La ‘nuova normalità’
Riguardo alla ‘nuova normalità’, la manovra da 3 miliardi varata da Regione Lombardia, che ha destinato 400 milioni agli Enti locali, l’assessore Sertori ha sottolineato che “abbiamo una forte preoccupazione per l’economia e siamo certi che la ripartenza sarà progressiva”.
Aiuto alle partite Iva
“Ci rendiamo conto – ha continuato l’assessore – che è indispensabile aiutare le partite Iva che sono rimaste ferme per oltre 2 mesi”.
Regione Lombardia ha un bilancio virtuoso
“Il bilancio di Regione Lombardia è virtuoso – ha rimarcato l’assessore Sertori – ha un ranking superiore a quello dello Stato: la nostra capacità di indebitamento è di 3 miliardi, risorse che abbiamo deciso di stanziare per gli anni 20-21 e, a partire da subito, 400 milioni per i Comuni“.
Fondi per Comuni calcolati con standard dello Stato
Ogni Comune, in base alle sue dimensioni, ha avuto un riparto calcolato in base alla popolazione e computato in base agli scaglionamenti già utilizzati da parte dello Stato.
Risorse per i territori
“Le risorse possono essere spese per tutti gli interventi necessari sui territori e – ha spiegato l’assessore – e noi abbiamo lasciato libertà ai sindaci di scegliere in quali settori effettuare gli investimenti”.
‘Fase 2’ e regole
A proposito di ‘fase 2’ l’assessore ha anche precisato che “è in corso un’azione di sensibilizzazione verso il Governo per capire chi ricomincerà a lavorare non in base al codice Ateco, ma in ragione del rispetto delle norme di sicurezza e sanitarie che è in grado di garantire. Auspichiamo ci siano regole certe previste da un Protocollo uguale per tutti, stabilito che dobbiamo imparare a convivere con il virus”.
Riconversione delle sale operatorie
“Le sale operatorie adibite a terapia intensiva si stanno riconvertendo – ha detto Sertori – per tornare alla normalità. I 1162 dimessi sono un dato importante. Stiamo assistendo – ha continuato – a un forte alleggerimento che riguarda gli ospedali”. “E anche alla luce di questi dati – ha rimarcato – stiamo pensando alla fase 2”.
Lockdown possibile grazie a servizi essenziali
“Durante la fase critica – ha chiosato l’assessore Sertori – il lockdown è stato possibile perché le attività indispensabili non si sono mai fermate: le farmacie, i negozi di alimentari e altri servizi essenziali”.
Senso civico della popolazione
“Ecco perché oltre a medici e infermieri e personale sanitario – ha concluso Sertori – bisogna riconoscere che popolazione ha avuto uno straordinario senso civico e sono rimaste a casa anche grazie a chi ha operato per garantire i servizi essenziali”.
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