Lombardia Notizie / Vicepresidente e assessore a bilancio e finanze

Rimodulazione Pnrr. Alparone: conferenza Regioni pronta a fare la sua parte

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“Con il ministro Raffaele Fitto abbiamo avuto un confronto molto positivo nel metodo e nel merito sulla proposta di rimodulazione del Pnrr. Quanto al metodo, va apprezzato il diretto coinvolgimento delle Regioni in questa fase dato che con i governi precedenti eravamo stati completamente bypassati. Nel merito: molti interventi inseriti nel Pnrr non avrebbero trovato risposta nei tempi previsti. L’aumento dei costi delle materie prime rendeva inoltre oggettivamente impossibile rispettare le scadenze e rendicontarli nella maniera corretta. Il rischio concreto era di perdere quelle risorse del Pnrr “.

Così il vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Bilancio e Finanza Marco Alparone commenta la riunione con le altre Regioni e il ministro Raffaele Fitto.

Rimodulazione PnrrRimodulazione Pnrr

“Stiamo ricontrattando il Pnrr con la Commissione europea – ha spiegato Alparone – per non perdere le risorse. Contemporaneamente, il ministro Fitto, per non escludere queste progettualità ha ipotizzato l’utilizzo di fondi nazionali e anche dei Fondi di coesione. In questo modo sono così coinvolgte  anche le Regioni”.

Alcuni di questi interventi, infatti, non rispondevano pienamente al requisito di non impattare sull’ambente, come impone invece il Pnrr.

Disponibilità delle Regioni

“Le Regioni – ha proseguito Alparone – hanno dato ampia disponibilità nel confronto sull’utilizzo di queste risorse. Questo per mettere a terra quei progetti che oggi sarebbero esclusi dal Pnrr. L’obiettivo comune non è quello della polemica politica ma quello della collaborazione per realizzare tutte quelle opere che in maniera frettolosa e polverizzata non avrebbero superato
gli standard previsti dal Pnrr e dalla Commissione europea”.

“Un approccio che condivido pienamente – ha continuato – e ci deve vedere in dialogo costante con l’obiettivo comune di utilizzare al meglio tutte le risorse disponibili”.

“Meglio rimodulare ora – ha concluso – che dover rimborsare le risorse nel 2026  perché non avremmo raggiunto i milestone definiti”.

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