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Covid, riapertura moschee, De Corato: verifiche distanze, lo chiede Ucoii

riapertura moschee

“Va preso molto seriamente l’allarme sulla riapertura delle piccole e medie moschee lanciato nei giorni scorsi dal presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia, Yassine Lafram, che si è detto preoccupato ‘perché i luoghi di culto sono piccoli o medi e molti potrebbero non essere in grado di rispettare i protocolli'”. Lo dichiara l’assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato.

Decisione per i sindaci

“Dal momento in cui possono costituire un grande rischi sanitario – aggiunge l’assessore – la decisione della riapertura delle moschee spetta a chi ha la responsabilità della pubblica sicurezza. Ovvero i sindaci, le massime autorità sanitarie, i prefetti e questori lombardi. Che devono accertarsi se nelle moschee c’è la possibilità di rispettare le distanze necessarie a evitare il contagio”.

Moschee autorizzate

“A Milano, oltre alla moschea autorizzata sulla ‘Cassanese’, ai confini di Segrate – prosegue De Corato – ci sono quattro centri islamici che sono stati recentemente sanati dal Pgt (Piano di governo del territorio). Per questi luoghi (siti in via Padova/Cascina Gobba, in via Maderna, in via Gonin e in via Quaranta) è indispensabile che le autorità verifichino se le loro dimensioni non costituiscano un pericolo per la salute pubblica. Ovvero se sia più opportuno non farle riaprire”.

Chiudere moschee abusive

“Inoltre – conclude l’assessore De Corato – dovrebbero predisporre controlli affinché continuino a rimanere chiuse le numerose moschee abusive. Che, anche prima del lockdown, non disponevano dei necessari permessi”.

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