L’assessore all’Autonomia e Cultura della Regione Lombardia, Stefano Bruno Galli, ha così commentato le recenti vicende legate al rinnovo della carica di direttore del Piccolo Teatro di Milano: “Ho letto con vivissima preoccupazione la severa nota del 5 giugno diramata dall’assemblea dei lavoratori del Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Nota che entra nel merito della guida artistica del teatro e delle sue scelte degli ultimi anni. Al di là della crisi sanitaria. Ho letto anche la nota del CdA del Piccolo Teatro che ha difeso la qualità artistica e la proiezione internazionale del Teatro”.
Assessore: urgente un chiarimento pubblico
“È vero che Regione Lombardia è socio della Fondazione – ha precisato – ma il Comune di Milano è ‘azionista di riferimento’. Per questa ragione, sarebbe opportuno che il Comune fornisse un pubblico chiarimento in ordine a questa sgradevole polemica, per altro dai toni molto accesi, segno inequivocabile che il disagio covava da tempo in seno ai lavoratori del Piccolo Teatro. Peraltro, Regione Lombardia ha sempre avuto, nell’ambito della Fondazione, un rapporto ispirato alla leale collaborazione con il Comune di Milano”.
Da Regione anticipo del 50% del contributo annuale
“Ricordo solo che di recente – ha detto ancora Galli – Regione è intervenuta anticipando, per via della crisi sanitaria, il 50% del contributo annuale di gestione. E che, due anni fa, è
intervenuta per evitare il default del Piccolo. Che aveva i conti in rosso e avrebbe addirittura perso il titolo di ‘Teatro d’Europa’. Sarebbe opportuna un’audizione nella VII Commissione
del Consiglio regionale lombardo del presidente, del direttore artistico e dell’assessore alla Cultura del Comune di Milano”.
Nuovo direttore selezionato con manifestazione di interesse
“Auspico – afferma l’assessore – che il nuovo direttore, considerato il fatto che l’attuale direttore artistico è in scadenza di proroga e si trova ben oltre i limiti di età, venga individuato attraverso una manifestazione di interesse. Cui candidati potrebbero partecipare presentando un vero e proprio progetto culturale. Finalizzato a rilanciare il Piccolo Teatro”. “Mai come in questo momento, dopo una crisi sanitaria così drammatica – ha concluso – si rende infatti necessario il ripensamento complessivo del modo di fare teatro.
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