Approvata dalla Giunta della Lombardia la relazione sullo stato di attuazione del Piano di tutela delle acque (PTA) 2023 e sul grado di raggiungimento degli obiettivi previsti dall’atto di indirizzo presentata dall’assessore Massimo Sertori (Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica).
La relazione è stata sottoposta al vaglio della Giunta da Sertori di concerto con gli assessori Giorgio Maione (Ambiente e Clima), Alessandro Beduschi (Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste) e Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi).
Piano di tutela delle acque 2023 della Lombardia
“Quest’atto che trasmetteremo al Consiglio regionale – afferma l’assessore Sertori – è la prima relazione predisposta ai sensi della ‘clausola valutativa’ della legge regionale 26 del 2003 e si inserisce in una fase di aggiornamento del PTA. Per questo abbiamo voluto fotografare la situazione dell’acqua in Lombardia a partire dall’anno di attuazione del Piano, ovvero il 2017″.
“Abbiamo definito una relazione – rimarca l’assessore Sertori – che, in 46 pagine, analizza la storia, i provvedimenti già presi e attuati e quelli in itinere, oltre a quelli di prossima attuazione, dell’acqua in Lombardia. Nella relazione affrontiamo davvero ogni aspetto del bene acqua. Ci occupiamo del nostro ‘oro blu’ che vediamo nei nostri laghi e fiumi, ma non trascuriamo le riserve costituite dai ghiacciai e dagli invasi montani. Realtà utili sia ai fini alimentari diretti che a quelli irrigui”.
I temi nella relazione
Per questo, nella relazione si affrontano i temi delle acque reflue e meteoriche e le necessità dell’agricoltura e della zootecnia in particolare. Senza dimenticarsi di parlare delle politiche di gestione dei siti contaminati e delle azioni di tutela e recupero dei corpi idrici.
Un capitolo importante e articolato è quello sulla pianificazione del rischio idrogeologico che si accosta alle integrazioni con le politiche energetiche.
Attenzione speciale è riservata ai temi dell’inquinamento, nelle diverse forme legate direttamente e indirettamente all’acqua anche per il suo uso sia di consumo umano che di balneazione.
Non mancano i riferimenti ai cambiamenti climatici e alle programmazioni territoriali.
Continuiamo nello sforzo per migliorare
“Il confronto tra gli ultimi sei anni e l’analogo periodo precedente – conclude Sertori – mostra una sostanziale stabilità. Questo ci spinge a proseguire, in maniera più incisiva, nelle politiche attuate. Perché anche all’aumentare delle sostanze analizzate o cercate nelle nostre acque, non si sono viste peggiorare le valutazioni. Ma possiamo e dobbiamo fare di più. La Lombardia deve essere locomotiva d’Italia anche nella tutela e difesa dell’acqua“.