Approvato dall’assemblea regionale il Piano antiviolenza donne. “Un piano quadriennale molto ambizioso e diverso dal precedente, il primo, che aveva il compito di porre le basi”, così l’assessore alla Famiglia, Genitorialità e Pari Opportunità Silvia Piani nel suo intervento in Consiglio regionale. “Questo piano – ha continuato Piani – ricalca le linee guida del piano nazionale e individua nell’ambito delle politiche regionali, priorità e criteri degli interventi, vede infatti la partecipazione di molti più soggetti, oltre a toccare molte più tematiche come quella dei figli delle vittime di violenza o della violenza sulle donne disabili”.
Codice fiscale utile per misurare interventi
La violenza è un fenomeno oggi trasversale che colpisce tutte le fasce della popolazione, a prescindere dal grado di istruzione, dall’etnia, dagli strumenti economici a disposizione. In Lombardia il 31,4% delle donne ha subito violenza fisica, psicologica, economica o sessuale attraverso forme multiple. “L’Osservatorio regionale che abbiamo messo in campo – ha aggiunto l’assessore – è un presidio fondamentale. Lo strumento del codice fiscale che molti centri chiedono alle donne, è importante in questo senso. Perché, lungi dall’identificare le donne maltrattate violandone la privacy, ci dà i dati necessari a capire la portata del fenomeno. Così da procedere nell’intervento, verificare la validità delle azioni messe in campo e dei percorsi. Resta infatti l’unico strumento di cui disponiamo, del resto, per stabilire la presa in carico presso un centro o un altro”.
Con nuovo piano antiviolenza donne allargata platea potenziale
“Un piano – ha concluso – che, per essere ultimato e portato avanti, avrà ovviamente bisogno di un po’ di tempo. Perché abbiamo allargato moltissimo la platea di coloro che possono accedere ai centri e di cui farsi carico”.
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