L’assessore ad Angera visita le attività di ‘Islander’ e ‘Ri Abilitiamoci’
Aiutare persone fragili e provenienti da situazioni delicate ad affrontare i loro problemi attraverso la cura degli animali salvati dal maltrattamento.
La filosofia di ‘Ri Abilitiamoci’
È la filosofia del progetto ‘Ri Abilitiamoci’, che martedì 22 giugno, ad Angera (Varese), l’assessore regionale Alessandra Locatelli (Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità) ha potuto apprezzare visitando l’azienda agricola ‘La Mia Terra’.
Il ‘Progetto Islander’
Presente anche Vanni Oddera, il campione di motocross freestyle, che da anni si occupa di mototerapia per bambini con disabilità. “Gli animali presenti nel centro, con un passato di maltrattamenti o abbandonati – ha spiegato l’assessore Locatelli – vengono riabilitati grazie al ‘Progetto Islander’. Per poi essere affidati a persone in grado di offrire loro cure e amore.
Cavalli riabilitati e bambini e ragazzi fragili
Attraverso il progetto ‘Ri Abilitiamoci’ è possibile far entrare in contatto i cavalli riabilitati con bambini e ragazzi fragili. I quali, attraverso i racconti delle storie di questi animali, riconoscono un vissuto per certi versi simile al loro.
Ottimo modello come mototerapia Vanni Oddera
“Quello a cui ho assistito, insieme alla mototerapia di cui da anni si occupa l’amico Vanni Oddera – ha aggiunto l’assessore Locatelli – è uno straordinario esempio di come certe attività possano alleviare il disagio nei bambini e nei ragazzi. Aiutandoli a recuperare autostima. Nonchè a raggiungere una maggiore indipendenza e ad accrescere il loro benessere. Dietro a questi progetti, che rappresentano modelli che auspico possano essere replicati anche in altre province della Lombardia, c’è l’impegno e la passione di professionisti seri. Persone che hanno compreso che l’inclusione e il benessere possono essere raggiunti anche con attività meno ordinarie ma altrettanto preziose”.
L’impegno di Regione Lombardia
“Regione Lombardia – ha concluso – è al loro fianco e intende promuovere queste attività, facendo in modo che il maggior numero di persone con disabilità e famiglie possano essere coinvolte”.
gal/gus