A Palazzo Lombardia l’assessore milanese Gabriele Rabaiotti
“Abbiamo presentato al Comune di Milano le linee d’azione per la realizzazione dell’ospedale dei Santi Paolo e Carlo, chiedendo un ulteriore sforzo per individuare ed indicare una nuova area con una collocazione intermedia fra i due presidi. In alternativa, i cantieri per le nuove costruzioni partiranno accanto alle strutture esistenti”. Lo ha detto l’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, al termine dell’incontro con l’assessore alle Politiche sociali e abitative del Comune di Milano, Gabriele Rabaiotti.
La necessità di un nuovo ospedale unico
“Le attuali strutture hanno più di 50 anni – ha aggiunto Gallera – e non riescono a garantire i migliori servizi ai cittadini di Milano: esse infatti presentano modelli edilizi ormai superati a sviluppo verticale che limitano fortemente lo svolgimento di prestazioni multidisciplinari e di eccellenza, a scapito dell’accessibilità e della funzionalità per i pazienti, del lavoro dei professionisti e degli operatori. Le recenti normative impongono inoltre importanti interventi di adeguamento”.
L’area indicata dal Comune di Milano
Regione Lombardia aveva chiesto due anni fa al Comune di Milano la disponibilità di un’area edificabile di almeno 150.000 metri quadrati in una fascia territoriale intermedia fra i due ospedali esistenti. Nell’estate del 2017, il Comune di Milano indicava l’area del Ronchetto. Le verifiche effettuate dai tecnici di Comune e Regione, tuttavia, hanno attestato l’inadeguatezza della soluzione prospettata per diversi motivi: le dimensioni limitate rispetto all’esigenza di costruire un nuovo ospedale, la necessità di bonifiche sostanziali (una parte dell’area è definita ‘cava dei veleni’), la presenza di vincoli ministeriali rigidissimi a livello ambientale legati all’edificabilità nei pressi del quadrante dei Navigli.
Chiesta ricognizione
“Svanita questa opportunità – ha sottolineato l’assessore – abbiamo chiesto al Comune una nuova ricognizione meticolosa e dettagliata per individuare soluzioni alternative che garantissero la possibilità di raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti”.
Un’altra ipotesi sul tavolo
“Qualora non ci fossero altre aree comunali adeguate per ampiezza, caratteristiche e collocazione – ha proseguito – abbiamo approfondito la possibilità di realizzare le due costruzioni accanto agli ospedali esistenti, qualificandoli in base alle attuali vocazioni cliniche e specialistiche: la parte per acuti nei pressi del monoblocco del San Carlo; tutte le attività ambulatoriali, i servizi territoriali e per la cronicità accanto al San Paolo per garantire una risposta ai bisogni che ad oggi sono presenti sul territorio”.
Confronto proficuo
“L’incontro – ha concluso Gallera – è stato proficuo e costruttivo. I tempi per assumere le decisioni necessarie saranno molto brevi. Entro un mese, il Comune di Milano rilascerà l’esito della ricognizione e, in base a quanto emergerà, procederemo in stretto raccordo ad attuare la migliore soluzione possibile”.
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