Il patrimonio di reperti della Prima Guerra Mondiale, che in Lombardia è costituito da diversi siti contenenti testimonianze preziose, si arricchirà presto di un nuovo spazio. La Giunta regionale, su proposta dell’assessore a Enti locali, Montagna, Piccoli Comuni e Programmazione Negoziata Massimo Sertori, di concerto con l’assessore all’Autonomia e Cultura, Stefano Bruno Galli, ha infatti approvato l’ipotesi di Accordo di Programma per la realizzazione del Museo della Grande Guerra, a Bormio (Sondrio).
Le finalità dell’accordo
L’Accordo di Programma permetterà di realizzare all’interno dell’ex caserma Pedranzini, una nuova struttura museale che ospiterà e valorizzerà il ricovero austro-ungarico scoperto presso la cima del Monte Scorluzzo e tutti gli oggetti di uso quotidiano che ricordano una vicenda che ha segnato in modo profondo il territorio, la popolazione e il paesaggio.
Sertori: utile a riscoprire le tracce di quei tragici eventi
“Con la realizzazione di questo museo – sottolinea l’assessore valtellinese – a distanza di cento anni permetteremo di riscoprire le tracce di quei tragici eventi. Che hanno segnato la storia italiana. Oltre al valore storico e culturale che custodisce, sarà un volàno importante per il turismo. Settore di cui la provincia di Sondrio, e in particolare l’Alta Valtellina, hanno fatto una vocazione”.
Galli: operazione significativa
“La sottoscrizione dell’AdP – commenta l’assessore Galli – è davvero importante. Da un lato è un atto dovuto al valore e al coraggio dei protagonisti di una fra le pagine più drammatiche del primo conflitto mondiale: la ‘Guerra bianca’. Dall’altro si inserisce in un più vasto progetto di valorizzazione del fronte lombardo nella guerra. Una frazione breve della prima linea del conflitto, se paragonata al fronte atesino e a quello isontino. Che troverà la sua naturale e splendida conclusione a Bormio, grazie a questo Accordo di Programma. La baracca austriaca perfettamente conservata sotto la vetta dello Scorluzzo, a oltre 3.000 metri di altitudine, che sarà ricostruita a Bormio, è molto suggestiva”. “Fa venire la pelle d’oca – conclude Galli – solo il fatto di pensare che così la lasciò l’ultimo soldato austriaco. Uscendo di corsa, in tutta fretta, magari sotto una tempesta di neve”.
Le risorse e i soggetti coinvolti
La realizzazione del nuovo museo costerà 2 milioni e 600.000 euro tra adeguamento edilizio del fabbricato, allestimento dell’esposizione, predisposizione di percorsi didattici e informativi. L’ammontare delle risorse sarà così suddiviso: 1,8 milioni di euro a valere sul bilancio regionale 2019-2021, 400.000 euro sulle risorse del POR-FESR (Fondo Europeo Sociale Regionale) 2014 -2020 e di 508.000 euro confermata dal Fondo Comuni Confinanti.
L’Accordo sarà sottoscritto da Regione Lombardia, dalla Comunità Montana Alta Valtellina, dai Comuni di Bormio, di Valdidentro, di Valdisotto e di Valfurva, da Ersaf – Direzione Parco dello Stelvio e vedrà anche l’adesione dell’Associazione Museo della Guerra Bianca in Adamello.
Il patrimonio lombardo si arricchisce di un tassello
Sono tante le sedi che Regione Lombardia, negli anni, ha promosso, sostenuto e valorizzato attraverso il continuo monitoraggio, la manutenzione, lo sviluppo di percorsi turistici e culturali inerenti le vestigia della Grande Guerra. Si tratta di costruzioni di difesa militare, di trincee, di grandi forti, ma anche di piccoli reperti della vita quotidiana: dal Forte Montecchio Nord di Colico al Parco Regionale Spina Verde, dove è possibile trovare i resti della Linea Cadorna, sino al Museo della Guerra Bianca di Temù. Il museo dell’ex caserma Pedranzini sarà un nuovo tassello di questo mosaico di preziosi itinerari.
str/mac