Nel quarto trimestre 2021 la produzione delle imprese della Lombardia cresce del +2,3%. L’anno si chiude così in rialzo sia rispetto al 2020 (+15,6% la crescita media annua) che al 2019 (+4,3%). Fanno da traino al recupero produttivo gli ordinativi. Quelli domestici sono infatti cresciuti dell’11% rispetto al 2019 e quelli esteri del +14,7%. Sono questi i dati emersi dalla consueta indagine congiunturale di Unioncamere Lombardia.
Lombardia traina il Paese
“Ancora una volta e nonostante il momento storico che stiamo vivendo, certifichiamo il dato importante di un modello lombardo che, con grande intraprendenza, cresce e si conferma motore trainante dell’intero Paese”. Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Costi dell’energia
“Se da una parte, dunque, possiamo commentare positivamente l’andamento del quarto trimestre – ha aggiunto – dall’altra esprimiamo preoccupazione per i costi dell’energia. Inevitabilmente, infatti, si ripercuotono sul nostro sistema imprenditoriale e sulle famiglie”.
Imprese Lombardia, dati positivi
“I dati del quarto trimestre 2021 sono molto positivi. In quei mesi – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Guido Guidesi – si respirava un’aria entusiasmante e i dati attuali lo confermano. Adesso la nuova pandemia, quella energetica, rischia però di frenare completamente una ripresa che sembrava essere senza precedenti. È paradossale non riuscire a produrre nonostante i tanti ordinativi”.
“Spero che tutti i ritardi di intervento sui costi dell’energia – ha precisato – siano affrontati in modo emergenziale perché di emergenza stiamo parlando”.
Domanda vivace
“Il quadro congiunturale – ha detto il presidente di Unioncamere Lombardia Gian Domenico Auricchio – delinea un 2021 dinamico per la produzione lombarda. Questo consente all’industria di recuperare pienamente il livello 2019 (+4,3%). L’artigianato,invece, purtroppo, sconta ancora un differenziale negativo sul 2019 (-1,5%)”.
“La domanda rimane vivace – ha aggiunto – con aspettative ancora positive, anche se caratterizzate da un ottimismo più contenuto come anche per la produzione. Rimane poi alta l’attenzione per l’incremento dei prezzi delle materie prime e dell’energia. Tutto ciò genera preoccupazione negli imprenditori anche per l’incertezza sui tempi di normalizzazione delle dinamiche di costi e prezzi”.
Fatturato ottimo, prezzi in rialzo, occupazione in crescita
Il fatturato dell’industria a prezzi correnti segna un ottimo risultato. Questo fattore è legato anche agli incrementi di prezzo inflazionistici in atto, con una crescita media annua del +12,1% rispetto al 2019. I prezzi delle materie prime presentano inoltre una dinamica congiunturale in forte rialzo. Anche i dati confermano quanto ormai è riscontrato da più fonti. L’accelerazione per l’industria, iniziata a fine 2020 (+2,1%) è proseguita poi nel corso del 2021 fino a toccare il record di +10,6% a fine anno. Anche l’artigianato mostra una dinamica simile, passando dal +2,6% di fine 2020 al +14,1% di quest’ultimo trimestre. L’occupazione per l’industria presenta saldo positivo (+0,2%) e diminuisce il ricorso alla Cig. La quota di aziende che dichiara di aver utilizzato ore di cassa integrazione scende infatti al 9,1% mentre la quota sul monte rimane ferma a livelli minimi (0,8%). Saldo occupazionale positivo identico per l’artigianato (+0,2%).
rft/ram