Cattaneo: mostra che punta sulle radici comuni delle Regioni europee
Inaugurata a Palazzo Lombardia la mostra ‘Hospitia mille anni di accoglienza sulle Alpi’ organizzata alla vigilia del terzo forum annuale di Eusalp (Eu Strategy for the Alpine region) che si terrà a Milano il 28-29 novembre, all’interno del ricco programma di eventi che si sono svolti lungo il 2019, anno in cui la Regione Lombardia ne ha retto la presidenza.
“Sono tra coloro i quali hanno fortemente voluto questa mostra all’interno delle iniziative assunte nell’ambito della presidenza italiana di Eusalp, perché ci aiuta ad andare al fondo delle radici che hanno tenuto assieme i popoli delle Alpi e più in generale i popoli dell’Europa”, ha detto l’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, nella serata di ieri, a margine dell’inaugurazione.
La mostra
La mostra, in programma presso lo Spazio Espositivo di Palazzo Lombardia dall’8 al 30 novembre, è progettata e realizzata dall’Associazione culturale varesina ‘Ammira, design Concreo’, e si avvale della collaborazione fotografica di Carlo Meazza che con i suoi scatti documenta ciò che resta del passato, ma anche le esperienze ancora in atto presso gli ospizi del Gran San Bernardo e del San Gottardo. Due interviste televisive ai responsabili di questi ospizi e un documento tratto dall’archivio di Rai Teche completano l’offerta
multimediale della rassegna.
I Secoli
Frutto di un ampio lavoro di ricerca su un territorio, l’esposizione comprendente tutto l’arco alpino nei secoli intercorsi tra Alto Medioevo e Rinascimento, fa emergere come la rete degli ‘hospitia’ assuma nel contesto alpino un valore particolare. Il progetto si propone di portare a conoscenza del pubblico questa rete come parte integrante del patrimonio culturale della macroregione alpina, valorizzandola e concorrendo in tal modo all’approfondimento delle radici europee.
Gli Hospitia
Accogliere viandanti e pellegrini, proteggerli dalle violenze e dai banditi, offrire loro riparo e ristoro. Gli ospizi, numerosissimi sulle Alpi, da est ad ovest, hanno svolto
nel corso dei secoli un ruolo essenziale per troppo tempo sottovalutato. Offrendo protezione a coloro che si mettevano in cammino per poter attraversare l’arco alpino, sono diventati luogo di incontro di culture, usanze e religioni, contribuendo così alla costruzione della stessa identità europea tramite l’approfondimento di valori quali l’accoglienza e l’ospitalità dello straniero e del bisognoso. Anche grazie alla loro presenza le Alpi, lungi dall’essere una barriera insormontabile, si sono trasformate in una cerniera tra Europa Mediterranea ed Europa Centro-settentrionale.
Alpi non Barriera, ma luogo di scambio
“Le Alpi – ha spiegato Cattaneo – non sono state una barriera fisica che ha diviso i nostri territori, ma un luogo di scambio, di incontro, proprio perchè qualcuno più di mille anni fa ha cominciato a costruire sulle Alpi dei luoghi di accoglienza in cui le persone potessero essere accolte a prescindere dal popolo a cui appartenevano, dal signore a cui rispondevano; questa è stata la condizione che ha reso possibile l’Europa dei ponti e non dei muri, che si incontrava anche lungo le vie più impervie e che oggi noi attraversiamo con facilità, ma ovviamente fino a cent’anni fa attraversare le Alpi era letteralmente un’impresa che metteva a rischio la stessa vita”.
Alla ricerca delle nostre radici
“Allora, in un tempo in cui in Europa risorgono i muri e le divisioni che hanno portato il nostro continente a farsi letteralmente a pezzi nella prima metà dello scorso secolo con le due guerre mondiali – ha sottolineato Cattaneo – dobbiamo ritrovare le radici dell’Europa dei ponti e dell’incontro tra diversi: il senso di quest’iniziativa è anche quello di dare una chiave culturale al lavoro che abbiamo fatto su Eusalp che certamente è un grande contenitore di cooperazione territoriale, ma deve anche aiutare le Regioni che ne fanno parte a ritrovare le radici più profonde del nostro incontrarsi e dello stare insieme come comunità delle Alpi e come comunità dei popoli europei”.
No a muri
“Senza queste radici – ha concluso Cattaneo – la nostra collaborazione sarà più fragile, con queste radici sapremo costruire le ragioni che possono contrastare la rinascita di chi vuole ritornare ai muri e alle divisioni in Europa”.
fsb