Assessore: parametri oggettivi di assegnazione risorse in agricoltura dal 2023
15 Regioni e Province Autonome insieme verso risultato rilevante
Il Consiglio dei ministri ha approvato la proposta di riparto delle risorse dei fondi Feasr per il settore dell’agricoltura nel biennio di transizione 2021-2022.
“Alla Lombardia – ha dichiarato l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi – sono stati assegnati circa 400 milioni di euro per il biennio, 40 milioni in più di quanto preventivato con i criteri storici”.
Fronte comune
“La battaglia di 15 Regioni e Province autonome, di diversa estrazione politica e geografica, per avere dei parametri oggettivi di assegnazione delle risorse – ha osservato l’assessore – sta avendo successo. Questo è il primo passo verso il superamento definitivo nella prossima programmazione del 2023”.
Risorse sostengono produttività
“La Lombardia – ha ricordato Rolfi – è sempre andata oltre agli obiettivi di spesa fissati nel programma settennale. Un’efficienza che deve essere un merito e non motivo di penalizzazione. Siamo la prima Regione agricola d’Italia ma, per il periodo 2014-2020, abbiamo avuto una disponibilità molto inferiore a quella di altre Regioni. Un retaggio del passato che non ha più senso di esistere. I fondi per il Programma di sviluppo rurale non servono a ripianare differenze tra territori, ma a sostenere la produttività agricola”.
Ripartizione economica si basi su criteri oggettivi
“Le risorse pubbliche – ha sottolineato l’assessore – vanno ripartite con criteri oggettivi e razionali che tengano conto di indicatori concreti come quelli che la Lombardia, insieme alle altre regioni, ha proposto per il confronto: produzione lorda vendibile, superficie agricola utile, numero imprese”.
Le sfide della ‘Farm to Fork’
“Il primo passo per vincere le sfide imposte dalla ‘Farm to Fork‘ – ha concluso Rolfi – è stanziare bene le risorse per spendere al meglio i fondi a disposizione. Ricordo che la Lombardia pesa nel sistema agricolo nazionale per il 13,5% e ma in termini di quota Psr si assesta al 6% di risorse ricevute. Quota ancora ampiamente al di sotto rispetto al suo peso reale”.
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