“In Lombardia le emissioni pro capite medie sono un terzo di quelle europee per le polveri sottili. Le nostre imprese sono avanzate e guardano al futuro e la sensibilità collettiva dei cittadini su questi temi è alta. Il processo di transizione ecologica non può prescindere dalle peculiarità del territorio, delle sue caratteristiche economiche e sociali oltre che ambientali e morfologiche. Una riflessione condivisa da tutte le Regioni del bacino padano con le quali abbiamo fatto squadra in sede europea”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, intervenendo in Consiglio regionale sul tema delle criticità relative alla proposta di direttiva Ue sulla qualità dell’aria.
“L’applicazione di questa direttiva premierebbe territori europei che hanno fatto meno sforzi di noi, ma che hanno situazioni morfologiche più vantaggiose. Le nuove soglie ci costringerebbero a ridurre del 75% il numero di veicoli circolanti, attività industriali e impianti di riscaldamento e del 60% gli allevamenti. È tecnicamente irrealizzabile e metterebbe a rischio la tenuta sociale del Nord Italia” aggiunge l’assessore.
“Giusto ridurre emissioni climalteranti ma va ripensato il percorso”
“Condividiamo la necessità di abbassare le emissioni climalteranti, ma il percorso va ripensato con obiettivi intermedi e realistici che tengano conto di quanto già ottenuto. Le misure adottate nel bacino padano hanno generato un notevole miglioramento della qualità dell’aria, portando negli ultimi 20 anni a riduzioni del 39% delle concentrazioni di PM10 e del 45% delle concentrazioni di NO2” conclude Maione.