In fase di definizione le linee guida per riapertura delle strutture residenziali e semiresidenziali
“Abbiamo attivato con Rsa, Rsd e Cdd, per il coronavirus, un percorso di coinvolgimento dei gestori delle strutture residenziali e semiresidenziali della Lombardia per definire le regole per garantire la tutela sanitaria degli ospiti e degli operatori in vista della riapertura degli accessi e delle attività”. Lo ha detto l’assessore regionale al Welfare, Giulio Gallera, al termine dell’incontro con i rappresentanti delle associazioni di categoria (Anaste, Arlea, Uneba, Confcooperative, Legacoop Lombardia, Aiop Lombardia, Agespi, Anffas) avvenuto in video conferenza.
Piano Regionale di prevenzione e controllo
“Ci prenderemo il tempo necessario – ha sottolineato Gallera – anche oltre il termine del 4 maggio previsto a livello nazionale perché intendiamo costruire in modo il più possibile condiviso il ‘Piano Regionale di prevenzione e di controllo dell’infezione da Sars-Cov-2‘ in grado di proteggere il personale, gli ospiti e le loro famiglie”.
Nostro metodo di lavoro
“Il nostro metodo – ha sottolineato l’assessore – di lavoro, che prevede un confronto costruttivo sul modello da realizzare, sulla relativa tempistica e fattibilità, è stato apprezzato dai rappresentanti dei gestori di queste strutture. Che rappresentano un interlocutore fondamentale per la presa in carico delle persone più fragili”.
Disposizioni nazionali e dell’ISS
“Il Piano regionale – ha aggiunto l’assessore – attuerà le disposizioni nazionali e le linee guida elaborate dal Gruppo di Lavoro dell’Istituto Superiore di Sanità per la Prevenzione e il Controllo delle Infezioni”.
Riapertura
“Ben presto in Lombardia – ha continuato – questi servizi tanto delicati per la popolazione torneranno a essere aperti. Cercando di garantire al meglio lo svolgimento delle attività nella tutela degli ospiti e degli operatori”.
Supporto specialistico
“Nel frattempo – ha concluso Gallera – le nostre Aziende Socio Sanitarie continueranno a fornire il supporto specialistico di medici pneumologi e infettivologi. Oltre all’esecuzione dei tamponi, alle strutture residenziali che ne fanno richiesta”.
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