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Coronavirus, dalla Regione impegno straordinario per il trasporto pubblico

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L’ordinanza coniuga tutela sanitaria a servizio. Schierati anche noleggio con conducenti

“A seguito dell’ultimo Dpcm in materia di coronavirus che ha previsto la ripartenza di alcuni settori produttivi, con nostra ordinanza abbiamo previsto una dettagliata disciplina del Trasporto Pubblico Locale (TPL) al duplice fine di garantire il rispetto delle regole di distanziamento per la tutela sanitaria dei passeggeri e di offrire un servizio adeguato alle esigenze dei viaggiatori”. Lo comunica in una Nota Regione Lombardia.

Rigidità dell’offerta

“Il trasporto – prosegue la Nota – è caratterizzato dalla rigidità della sua offerta, per limiti fisici di linee e mezzi non espandibili. Per questa ragione, seppure a fonte di una ripresa di attività produttive di circa il 50% delle imprese che coinvolgeranno circa il 45% dei lavoratori lombardi, abbiamo chiesto di ripristinare gli ordinari livelli di servizio. Con la possibilità di potenziarli anche con l’utilizzo di altri mezzi. Compresi i noleggi con conducente, con autobus o con autovetture”.

Regole di distanziamento

“La richiesta si combina con le regole di distanziamento, che comportano una riduzione della capienza dei mezzi del 50% che a loro volta si aggiungono alla previsione dell’utilizzo delle mascherine da parte di tutti i passeggeri.

Confronto con Governo, enti locali, società del TPL

“L’ordinanza – spiega ancora la Nota – è stata adottata a seguito di un serrato confronto sia con il Governo, sia con gli enti locali e con le società concessionarie del TPL, a fronte di un’analisi con cui sono stati valutati gli impatti anche nella distribuzione oraria dei flussi di passeggeri”.

Rischio di un picco tra le 7 e le 8 del mattino

“Le conclusioni dell’analisi – prosegue la Nota – rappresentano il rischio di un picco tra le ore 7 e le ore 8 di mattina. Cche potrebbe determinare il duplice effetto negativo. Di code per accedere ai servizi di trasporto e di un ritardo nell’ingresso al lavoro”.

Smartworking laddove possibile

“Per questa ragione – recita la Nota – da un lato si raccomanda di continuare a lavorare in smartworking per le mansioni che lo consentono, a prescindere dai codici Ateco delle imprese che riprendono l’attività”.

Orari di lavoro da modulare

“Dall’altro, si invitano i datori di lavoro – conclude la Nota – a modulare gli ingressi e le uscite con ampie finestre temporali. Che consentano di distribuire la domanda di offerta più uniformemente possibile. Sopratutto nell’intervallo orario che va dalle ore 7 alle ore 11 di mattina”.

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