“Purtroppo la nostra cultura piange per un’altra illustre vittima del maledetto coronavirus che ci ha portato via Germano Celant, genovese di nascita ma milanese di adozione, il padre della cosiddetta ‘arte povera’, un uomo che sotto traccia ha inciso in profondità nel panorama artistico e culturale dell’ultimo mezzo secolo”. Lo afferma Stefano Bruno Galli, assessore regionale all’Autonomia e alla Cultura.
Personaggio fuori dagli schemi
“Sono consapevole che non amava essere definito il ‘padre dell’arte povera’ e non amava le etichette – conclude l’assessore – lui personaggio sempre fuori dagli schemi e un passo davanti a tutti: banalmente era un personaggio geniale nelle sue visioni e originale nelle sue opinioni. Ci mancherà”.
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