“Questo è stato un passaggio politicamente e istituzionalmente importante, oltre che dal grande valore simbolico. Il Consiglio regionale della Lombardia è una delle ‘officine’ dell’autonomia differenziata delle Regioni”.
Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza della Regione Lombardia, con delega all’Autonomia e ai rapporti con il Consiglio regionale, Mauro Piazza, che ha chiuso la giornata di audizione del ministro per gli Affari regionali e Autonomie Roberto Calderoli, intervenuto ai lavori delle commissioni congiunte Affari istituzionali ed Enti Locali e Autonomia e riordino delle autonomie locali del Pirellone.
Referendum sull’autonomia
In Lombardia, ha ricordato Piazza, “abbiamo celebrato, nel 2017, un referendum dove 3 milioni di cittadini si sono espressi in maniera inequivocabile per l’autonomia. Qui – ha sottolineato – siamo stati capaci di lavorare sulla riforma con un confronto pragmatico fra le forze politiche e le realtà sociali”.
Riprendere il dialogo
Un dialogo che negli ultimi mesi, ha osservato l’esponente della Giunta Fontana, “purtroppo è stato ‘sporcato’ da un approccio troppo ideologico da parte di alcuni partiti. “Credo – ha affermato – si debba tornare ad affrontare la questione in materia seria, perché sono i portatori di interesse, i cittadini e le imprese, chi vive fuori dal ‘palazzo’, a chiedercelo. Dal territorio arriva forte la richiesta di andare verso l’autonomia e il regionalismo differenziato per poter leggere e dare risposte ai bisogni da più vicino”.
Il lavoro in corso per i cittadini
Piazza ha quindi relazionato circa il grande lavoro in corso all’interno della Giunta per proseguire sulla riforma autonomista. “Stiamo facendo una ricognizione delle funzioni e delle materie oggetto delle richieste del 2018-2019 avanzate al governo. Inoltre stiamo portando avanti un ragionamento con gli stakeholder per capire quali siano gli strumenti migliori per proseguire il percorso avviato”.
Il confronto con gli enti locali
Infine il sottosegretario ha rispedito al mittente le accuse relative al rischio che l’autonomia possa portare a una sorta di un ‘neo-centralismo regionale’. “E’ la storia stessa di Regione Lombardia – ha fatto presente Piazza – a dire che ciò non è possibile. Questa è una Regione che da sempre delega il più possibile agli altri Enti del sistema delle autonomie. Ne è prova anche l’accordo siglato con ANCI e UPL qualche anno fa che sancisce ulteriormente la volontà di devolvere a Comuni e Province le nuove competenze che verranno attribuite alla Regione”.