“Provvedimento ideologico che non aiuta il settore”
“Ci avevano detto che la sanatoria sarebbe servita all’agricoltura colpita dagli effetti del coronavirus. E invece le richieste di regolarizzazione degli immigrati in ambito agricolo sono solo poche centinaia in tutta Italia. L’avevamo detto fin dall’inizio: gli imprenditori agricoli non sono ‘schiavisti’, fanno contratti regolari e non devono essere descritti come persone che sfruttano i lavoratori. I numeri dimostrano come la sanatoria voluta dal Governo sia un provvedimento ideologico totalmente inutile per il settore”. Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, commentando i dati relativi alla regolarizzazione degli immigrati. Sono circa 10.000 le persone che hanno presentato la domanda. Le richieste che riguardano il comparto agricolo sono poche centinaia.
Governo ascolti le associazioni di categoria, non solo i sindacati
“Il Governo – ha aggiunto l’assessore Rolfi – continua ad ascoltare solo i sindacati e non le associazioni agricole di categoria che chiedono la reintroduzione dei voucher per la regolarizzazione del lavoro stagionale, tagli decisi alla burocrazia e fondi adeguati per le filiere in crisi”.
Gli effetti negativi della sanatoria
“Gli effetti della sanatoria in agricoltura – ha concluso l’assessore – sono stati negativi: gli sbarchi sono quadruplicati rispetto allo scorso anno e c’è anche chi prospetta l’ombra del racket per la compravendita di documenti. Di fatto è l’unica sanatoria al mondo che fa aumentare gli irregolari”.
gus