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Lupi in pericolo: in campo unità cinofila antiveleno, accordo salverà fauna

Lupi in pericolo

Regione Lombardia e Provincia Brescia aderiscono a progetto Ue

Migliorare la coesistenza fra i lupi, attualmente in pericolo, e le persone che vivono e lavorano sulle Alpi. Obiettivo, realizzare soluzioni condivise per garantire la conservazione dell’animale.

È quanto previsto dal progetto europeo Life WolfAlps Eu ‘Azioni coordinate per migliorare la coesistenza lupo-uomo nell’areale alpino’ a cui Regione Lombardia ha aderito. Nel Bresciano, per la prima volta sul territorio regionale, si procederà a portare avanti un percorso formativo volto a sviluppare azioni antibracconaggio attraverso un nucleo cinofilo antiveleno.

Nucleo cinofilo antiveleno

I bocconi avvelenati costituiscono una seria minaccia per la conservazione del lupo e della fauna in genere. Non colpiscono solo i capi che mangiano il boccone mortale, ma anche tutti quegli animali che si alimentano di carcasse e vengono, quindi, a loro volta avvelenati dai resti.

Lupi in pericolo, progetto europeo

“Questo progetto – ha spiegato l’assessore all’Ambiente e Clima – rappresenta una prima iniziativa che mi auguro possa poi essere estesa sull’intero territorio della Lombardia. Le unità cinofile antiveleno rappresentano uno degli strumenti per il contrasto ai reati di avvelenamento. In Lombardia il lupo è presente soprattutto nelle aree alpine ed appenniniche. Regione Lombardia, anche per questo motivo, partecipa attivamente ai programmi di monitoraggio inseriti nei progetti europei. Inoltre mette in campo, da anni,  iniziative finalizzate a dare strumenti che consentano una coesistenza armonica del lupo con le attività antropiche. Tra queste vanno ricordate l’allevamento, l’agricoltura e il turismo”.

“Sono dunque convinto – ha concluso – che l’accordo tra Regione e Provincia di Brescia rappresenti un ulteriore elemento per una corretta gestione della presenza del lupo in Lombardia”.

Carabinieri forestali

Regione Lombardia affiancherà Provincia di Brescia nella supervisione dell’attuazione e nel raccordo con i partner e con i Carabinieri Forestali. Contribuirà, inoltre, alla copertura delle spese necessarie e alla campagna di sensibilizzazione. Le risorse regionali a disposizione per i prossimi due anni sono di 64.400 euro.

I fondi messi in campo servono per l’acquisto il mantenimento e l’addestramento del cane, la fornitura di un pick up e del kit antiveleno. Saranno utilizzati anche per la pianificazione di interventi programmati annuali e d’urgenza.

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