Assessore: mancanza di decisioni danneggia nostri allevatori
“L’Europa, sulla carne, ha deciso ancora una volta di piegarsi ad alcune multinazionali, ingannando i consumatori e danneggiando gli allevatori e le aziende agricole italiane ed europee. Il pasticcio colorato di soia non è un hamburger. La carne è carne, i prodotti vegetali sono prodotti vegetali e il cibo da laboratorio è cibo da laboratorio. Non possiamo accettare questa ennesima eurofollia”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, in merito alla mancata approvazione da parte dell’Europarlamento di alcuni emendamenti finalizzati a limitare l’uso della parola carne ai soli prodotti di origine animale.
Atteggiamento pilatesco
“L’atteggiamento pilatesco di Bruxelles – ha proseguito l’assessore Rolfi – è un segnale di debolezza, una rinuncia a difendere il diritto di scelta consapevole del consumatore e salvaguardare filiere economiche e produttive che sul tema della sostenibilità hanno da tempo fatto i compiti a casa”.
Anarchia
“Con la scelta di non decidere – ha sottolineato – in realtà chi regge l’Europa ha deciso per l’anarchia. Spalancando la porta alla possibilità di utilizzare denominazioni che richiamano la carne (tagliata, hamburger, salame) per prodotti che con la carne non c’entrano nulla”.
Scelte contro natura
“Queste scelte dell’Europa sulla carne – ha rimarcato – vanno contro natura. Gli allevamenti italiani sono i più controllati d’Europa e sanno offrire una qualità e una sicurezza alimentare dei prodotti senza pari al mondo”.
Grave danno per la Lombardia
“Per questo – ha concluso Rolfi – la marmellata di nomi e la mancata chiarezza sugli scaffali dei supermercati danneggiano oltremodo il nostro Paese e principalmente la Lombardia. Ovvero la prima regione agricola e zootecnica d’Italia. Visto che alleviamo il 25% dei bovini italiani, il 40% dei vitelli e il 53% dei suini”.
gus