L’assessore all’Università, Ricerca e Innovazione, Alessandro Fermi, ha partecipato alla cerimonia di avvio dei lavori per la realizzazione del nuovo ‘Parco Gerolamo Cardano per l’innovazione sostenibile’ dell’Università di Pavia e per la riqualificazione degli istituti scientifici del Dipartimento di Scienze del Farmaco. Fermi, da un lato, ha voluto sottolineare l‘importanza di valorizzare le eccellenze accademiche e imprenditoriali per proiettare la Lombardia verso il futuro; dall’altro, ha ribadito la necessità di rendere i progetti scientifici innovativi sul territorio un modello virtuoso da replicare all’estero.
Parco Cardano e Dipartimento Scienze, ‘nuova’ Università a Pavia
I due progetti, finanziati da Regione Lombardia, rientrano in un quadro più ampio che prevede la nascita di un vero e proprio distretto dell’innovazione promosso dall’ateneo pavese, insieme alle altre istituzioni del territorio. L’obiettivo è sostenere la ricerca applicata e la progettualità delle imprese.
All’inaugurazione dei lavori hanno preso parte anche il sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia con delega a Controlli, Patrimonio e Digitalizzazione, Ruggero Invernizzi, il sindaco di Pavia Michele Lissia, il presidente di Assolombarda Alessandro Spada, l’amministratore delegato di Arexpo SpA Igor de Biasio e il rettore dell’Università di Pavia Francesco Svelto.
Fermi: progetto nuovo centro ricerca università orgoglio per Pavia e Lombardia tutta
“Questo progetto – ha sottolineato Fermi – è motivo di orgoglio per Pavia e per l’intera Lombardia e rappresenta un modello da replicare in tutta la regione. Abbiamo infatti a disposizione un enorme patrimonio legato al tessuto sociale ed economico delle diverse province che ha delle potenzialità eccezionali. I cantieri che inauguriamo oggi permetteranno di realizzare dei centri di ricerca e innovazione ‘satelliti’. Dislocati sul territorio, affiancheranno le strutture già attive nel capoluogo lombardo. Ciò avverrà in comparti di primaria importanza della ricerca scientifica come l’information technology, l’agroalimentare e la salute. L’attenzione a questi settori è inscritto nel DNA stesso della Lombardia. Noi abbiamo il dovere di investire in iniziative come queste che proiettano il territorio verso il futuro”.
“Sono settori – ha aggiunto – in cui abbiamo un patrimonio di eccellenze da valorizzare al massimo, sia lato università sia lato imprese. Dobbiamo indirizzare sempre più risorse a progetti di questo tipo. L’obiettivo è rendere il territorio sempre più attrattivo per ricercatori e studenti. E promuovere in modo efficace il modello lombardo, in cui credo fortemente, all’estero”.
Università Pavia, da Regione finanziamento per il centro di ricerca
Nello specifico, per quanto riguarda il centro di ricerca e formazione dell’ateneo pavese, il cui costo totale ammonta a 14 milioni di euro, Regione Lombardia ha dato un contributo pari a 12 milioni di euro a valere sul Fondo Ripresa Economica (Piano Lombardia, l.r. 9/2020). Il termine lavori è previsto entro il 2026.
Gli ambiti di ricerca
Tre in totale le linee di ricerca che verranno affrontate all’interno del centro per l’innovazione finanziato da Regione: filiera IT-Innovazione: microelettronica e nano elettronica per le scienze della vita, sensoristica per l’ambiente, robotica, mobilità e trasporti. Filiera della salute: materiali avanzati e nanotecnologie per applicazioni in ambito microelettronico, biomedicale e farmaceutico. Filiera agroalimentare: alimentazione sostenibile e ‘Lifestyle Medicine’, ‘Food & Pharma Food’ attraverso le preparazioni alimentari, la nutraceutica, la nutrizione di precisione, e sicurezza alimentare.
Sessanta milioni per i nuovi edifici del Dipartimento di Scienze del Farmaco
Per quanto riguarda, invece, i nuovi edifici del dipartimento di scienze del farmaco, l’investimento totale ammonta a 60 milioni di euro, di cui 32 milioni sono di cofinanziamento ministeriale (Bando MUR definito dal D.M. 1274 del 2021) e 10 milioni di Regione Lombardia. Inoltre, dei finanziamenti regionali 7 milioni sono destinati all’allestimento dei laboratori e 3 alle demolizioni e sistemazione degli spazi esterni. Ciò è dovuto al fatto che il nuovo edificio ospiterà dipartimenti al momento insediati in edifici ormai obsoleti che verranno parzialmente abbattuti per creare nuovi spazi aperti. In questo caso il termine dei lavori è previsto nel 2027.