“Un ringraziamento alla Guardia di Finanza di Brescia, coordinata dalla Procura di Bergamo, che, nell’ambito della maxioperazione antidroga ‘Sottosopra’, nelle ultime ore ha arrestato 32 persone tra Brescia, Bergamo, Monza, Reggio Emilia e Bolzano”. Lo rivolge Riccardo De Corato, assessore a Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale di Regione
Lombardia.
Nessuna sorpresa
“Non mi sorprende – aggiunge l’assessore – apprendere che si tratta, per lo più, di albanesi dediti al traffico di stupefacenti da Albania, Spagna e Olanda. Sono infatti stati sequestrati 157 kg di droga, tra hashish, marijuana e cocaina per un valore di circa sei milioni di euro”.
Arresti a settembre
Solo lo scorso 20 settembre, grazie a indagini coordinate dalla Procura di Como e condotte dalla squadra mobile di Milano, erano stati arrestati 8 componenti di un’altra banda dedita al traffico di stupefacenti, quasi tutti appartenenti alle famiglie albanesi Proskha e Ajazi, già note alle forze dell’ordine per altre vicende criminali.
Albanesi detenuti in carceri lombarde e clandestini in regione
“Nell’ambito delle indagini che hanno portato ai 32 arresti – sottolinea De Corato – a inizio ottobre uno dei membri della banda era stato individuato nel Torinese. Lì, dopo aver cambiato identità cambiando cognome in Albania, aveva presentato richiesta di permesso di soggiorno in Italia. Chissà quanti, tra i 92.565 regolari presenti nella nostra regione hanno ottenuto il permesso di soggiorno nello stesso modo”.
“Nella classifica dei detenuti suddivisi per nazionalità nelle carceri lombarde – rimarca l’assessore -, gli albanesi si posizionano al secondo posto, dopo i marocchini. Su 3.716 detenuti stranieri in Lombardia, 504 sono albanesi. Numeri decisamente molto alti”.
Mafie straniere e spaccio
“Gli arresti di oggi confermano – afferma l’assessore – che lo spaccio delle sostanze stupefacenti è ormai in mano a bande extracomunitarie”. “Nell’ultimo monitoraggio della DIA del 2017 sulla presenza mafiosa in Lombardia si sottolinea – continua – che le mafie straniere stanno cominciando, sempre più, a investire nel nostro Paese”.
“I colpevoli – conclude De Corato – scontino la condanna senza riduzioni e, gli albanesi, vengano rimpatriati, perché nel nostro Paese non c’è posto per chi viene a delinquere”.